Un gabbiano su una piccola emersione di terra in mezzo al mare non si scombina per la mia presenza, stanco di un volo di caccia poco proficuo o di un vento caldo non apprezzato dalle sue penne.
Concentrando il mio sguardo verso il mare, ho l’impressione di vedere delle stille di luce che lentamente piovono su di esso provocando un gioco di riflessi intermittente sul letto azzurro.
Dinnanzi questo spettacolo il mio cuore ha iniziato a gioire come un bambino di fronte una gradita sorpresa.
Inaspettatamente anche una farfalla arricchisce quella candida visione, e immagino un discorso tra lei e il gabbiano: “Che ci fai sul mio prato blu?
Lo sai che qui non crescono fiori?” – chiese il bianco gabbiano; “Sono qui per iniziare un viaggio” – rispose la farfalla; “Un viaggio sul mare? E non hai paura che un grosso pesce o la cresta di un’onda ti possano ingoiare?” – domandò il Gabbiano incuriosito; “Noi farfalle abbiamo una vita molto breve, e prima della mia morte voglio realizzare il mio sogno: vedere da vicino l’infinito orizzonte” – ribatte fiera la farfalla.
Sorpreso dal coraggio e dal desiderio della piccola farfalla, il gabbiano gli augurò vivamente un buon viaggio.
Antonio Torrisi
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