E'
questo il proemio narrato da una voce fuori campo, che i giovani
ripetevano come un mantra all'inizio di ogni puntata nella sua
versione animata e che funge da prefezione, dipingendo il cupo
scenario, agghiacciante ed apocalittico, in cui si ambienta il manga
probabilmente più rappresentativo degli anni 80 e 90.
In molti
l'avrete già capito.. ma per i pochi che non avessero familiarità
con la saga, stiamo parlando di Ken il guerriero.
“Hokuto
no Ken” (titolo originale dell'opera), venne pubblicato per la
prima volta nel 1983 sulle pagine della rivista Shonen Jump della
rivista Shueisha, nel corso di 27 volumi.
Ideato
dallo sceneggiatore Buroson (pseudonimo di Yoshiyuki Okamura) e
disegnato dal talentuoso Tetsuo Hara che ne ha curato l'aspetto
grafico, il fumetto narra delle epiche battaglie combattute da
Kenshiro, il 64° giovane successore della Divina Scuola di Hokuto.
In un
mondo sconvolto dall'olocausto nucleare che ha sterminato buona parte
dell'umanità, i pochi superstiti sopravvissuti alla tragedia, si
raggruppano in piccole agglomerazioni urbane, accampandonsi nei
deserti o tra le macerie di vecchi edifici ormai distrutti, vivendo
costantemente sotto l'assedio di predoni che saccheggiano e
distruggono tutto ciò che incontrano.
In
questo quadro spaventoso e catastrofista, in cui la vita sembra non
ha più valore ed è sottomessa alla legge del più forte, si muove
Ken, che vagando tra i resti di città spettrali cerca di
ricongiungersi all'amata Julia, la fidanzata rapita da Shin,
un'esponente dell'avversa Sacra Scuola di Nanto, che innamorato
follemente della donna, non esita a sottrarla al ragazzo con la forza
dopo averlo sconfitto in combattimento ed avergli squarciato il petto
con 7 cicatrici a forma di orsa maggiore, per le quali Ken sarà
riconosciuto di lì in poi come l'uomo dalle sette stelle.
A
frapporsi fra lui e Julia, oltre a Shin, si metteranno lungo la sua
strada numerosissimi nemici che impegneranno Ken in sanguinarie
battaglie nelle quali il nostro eroe riuscirà sempre a primeggiare
grazie all'arte marziale di cui è maestro: l'Hokuto Shinken,
un'antica disciplina vecchia di 2000 anni che, ispirata vagamente ai
precetti dell'agopuntura, permette a colui il quale è in grado di
padroneggiarla di convogliare l'energia del suo praticante su
appositi punti di pressione dell'avversario (detti “tsubo”),
causandone l'esplosione.
A
praticare l'Hokuto Shinken non vi è però solo Ken, ma anche i suoi
fratelli acquisiti, anch'essi allievi della Divina Scuola di Hokuto.
Fra
questi, spicca la figura di Ràul, il vero antagonista durante tutta
la prima serie, il quale dopo aver ucciso il Gran Maestro Ryuken (reo
di aver designato Ken quale erede dei segreti della millenaria
disciplina), ed essersi autoproclamato Re di Hokuto, arso da una sete
di potere senza precedenti, ambisce a dominare il mondo.
Smanioso
di prendere il posto di Ken come unico successore della Divina Scuola
e di cancellare il suo ricordo dal cuore di Julia, della quale in
seguito diviene carceriere al posto di Shin e di cui anche lui è
segretamente innamorato, Ràul sguinzaglia contro Ken orde di
temibili mercenari che l'uomo dalle sette stelle non esita ad
abbattere con la sua invincibile tecnica, che unita straordinaria
velocità di esecuzione temprata da anni di duro allenamento, gli
consente di sferrare un incredibile raffica di colpi (tecnica dei 100
colpi di Hokuto) e farsi strada fino all'epico scontro finale.
Lungo
l'evolversi della storia, la figura di Ken cambia: pur mantenendosi
sempre un personaggio schivo, taciturno e forse addirittura
introverso, il protagonista, cresciuto tra le privazioni affettive,
col tempo scopre i valori dell'amicizia e della solidarietà che lo
legano ai compagni di viaggio che gli si affincheranno nel suo
incedere (la piccola Lynn, lo scanzonato Bart, la dolce Mamiya ed il
coraggioso Rei), e che gli permetteranno di comprendere meglio quale
sia il suo destino e la vera natura della sua missione: incarnare il
messia invocato da tutti come il salvatore del nuovo secolo e
riportare la pace in un mondo dilaniato dal caos.
Anche
graficamente si può assistere ad un evoluzione del personaggio, che
da un'evidente somiglianza con Bruce Lee a cui è chiaramente
ispirato, assume in seguito tratti occidentali che lo rendono più
simile a Sylvester Stallone.
Non è
probabilmente un caso, se proprio l'attore americano ha recentemente
dichiarato con vivo rammarico di essere venuto tardi conoscenza del
fumetto, e che se non fosse ormai troppo vecchio per farlo,
riconoscendosi nel suo protagonista, avrebbe avuto il piacere di
interpretarlo in una rappresentazione cinematografica, magari con al
fianco l'amico Arnold Schwarzeneggher nei panni di Ràul.
Che sia
una boutade detta per accattivarsi le miglia di fan del manga o meno,
a noi non è dato saperlo.
Ciò che
invece è certo è che il fumetto meriterebbe una trasposizione
migliore di quella americana datata 1995, che non è certo passata
alla storia per la qualità della pellicola.
Se lo
auspicano i fan, desiderosi di vedere finalmente un prodotto che
renda giustizia ad un fenomeno di portata mondiale; gli amanti del
cinema, che farebbero volentieri a meno dell'ennesimo scarso
rifacimento ad un fumetto dalle mire puramente commerciali; e ce lo
auguriamo anche noi, ragazzini degli anni che furono, che in Ken
rivedevano l'archetipo dell'eroe buono, solo contro tutti, ed in
continua lotta contro il male, e che hanno trascorso l'infanzia ad
immedesimarvisi cercando di emularne le mosse, magari coinvolgendo
nel gioco fratelli o sorelle più o meno consenzienti urlando a
squarciagola il suo celeberrimo ed indimenticato grido di battaglia
“atatatatatatata”.
Un
fumetto storico che entra a pieno diritto nella top ten dei migliori
manga che siano mai stati realizzati.
Se vuoi vedere il riassunto completo e divertente della trama di Ken il guerriero clicca qui
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